5 febbraio. Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

Il 5 febbraio si celebra da dodici anni la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Quando si parla di spreco di cibo, si intende la perdita di alimenti ancora commestibili durante tutta la filiera produttiva, commerciale e domestica. La Chiesa durante l’intero arco dell’anno è fortemente impegnata, attraverso la sua Caritas diocesana, in questa lotta allo spreco, soprattutto per far sì che le eccedenze, soprattutto alimentari, non siano considerate uno scarto ma una risorsa, se ben gestite e rimesse all’interno del circolo dei bisogni.

Il recupero delle eccedenze nelle case di accoglienza di Caritas

Caritas Verona, nei suoi circuiti interni, con le oltre cinquecento persone ospitate nelle case di accoglienza, dormitori, progetti sociali gestiti direttamente, fa la sua parte per contribuire alla lotta allo spreco in collaborazione con enti come il Banco Alimentare e il Progetto Rebus delle Acli di Verona. I prodotti recuperati diventano una risorsa fondamentale per la mensa di casa accoglienza Il Samaritano per uomini senza dimora di via dell’Artigianato, e si trasformano in pasti nutrienti per tutti gli ospiti che beneficiano dei progetti di Caritas.

Attraverso il Banco Alimentare, il Samaritano raccoglie quotidianamente prodotti freschi e freschissimi, rimasti invenduti sugli scaffali dei supermercati della zona (Esselunga di viale del Lavoro e Lidl di via Zannoni); attraverso le Acli raccoglie invece i prodotti in eccedenza del Conad di via Pisano, del panificio La Botegheta di via Polesine e i pasti provenienti dalle mense di scuole vicine. Ma ci sono anche donatori estemporanei e occasionali, che si rivolgono al Samaritano per proporre donazioni di un solo tipo di prodotto, ad esempio un carico di panettoni, o di brioche, o di yogurt: sempre molto graditi soprattutto per garantire ai beneficiari dei progetti Caritas delle buone colazioni.

La raccolta delle eccedenze alimentari inizia con la selezione dei prodotti da parte degli enti donatori, che a loro volta agiscono spinti dall’intenzione di ridurre gli sprechi alimentari e, a modo loro, di contribuire alla lotta contro la povertà. Si tratta soprattutto di prodotti in scadenza, ma ancora perfettamente commestibili, o danneggiati nelle confezioni, ma ancora sicuri per il consumo. Vengono poi elaborati nella cucina del Samaritano, dove volontari, ospiti e operatori, con tanta fantasia e creatività, si danno da fare per preparare pasti equilibrati e vari. Si tratta sempre di una bella sfida: le donazioni non sono costanti e possono variare di qualità e quantità. Una settimana, per esempio, potrebbero essere disponibili verdure fresche per l’insalata, mentre la settimana successiva potrebbero prevalere donazioni di latticini, legumi o prodotti di panificazione. I cuochi del Samaritano sono specializzati soprattutto nell’inventarsi menu completi che variano a seconda dei giorni e, appunto,… della Provvidenza, ma riescono sempre a garantire almeno un primo, un secondo, un contorno e spesso anche il dessert.

Il servizio di recupero non si limita solo alla cucina, ma prevede anche una gestione puntuale e attenta della dispensa e del magazzino. I prodotti donati vengono organizzati in base alla loro data di scadenza e versatilità, per garantire un utilizzo il più efficace possibile. Alcuni ingredienti vengono anche congelati o conservati per ricette future. Anche queste mansioni di magazzino sono spesso affidate a volontari, con la supervisione dell’operatore responsabile, che hanno un’inclinazione particolare per lo stoccaggio dei prodotti, l’ordine e l’organizzazione.

La cucina del Samaritano è molto più di un semplice spazio dove si preparano i pasti recuperando le eccedenze alimentari. È anche e soprattutto un luogo di incontro, di condivisione e di rinascita. Qui, volontari e ospiti lavorano fianco a fianco in un servizio che non solo aiuta a ridurre lo spreco di cibo, ma crea anche un’atmosfera di collaborazione e fiducia reciproca.

Quando si cucina insieme, infatti, si imparano nuove abilità, si condividono esperienze e si ritrova il piacere di sentirsi utili. Per chi vive in condizioni di difficoltà, partecipare attivamente a una “cucinata” rappresenta un’opportunità per riacquistare fiducia in sé stesso e negli altri, e riscoprire il valore della comunità. I volontari, con la loro presenza e il loro esempio, trasmettono non solo competenze pratiche, ma anche calore umano e disponibilità all’ascolto. Gli ospiti, a loro volta, si sentono coinvolti e responsabili, trovando nella cucina un posto in cui sentirsi accolti e valorizzati, in una parola: si sentono visti.

Il recupero delle eccedenze nella rete degli Empori della Solidarietà

Attualmente, a Verona e provincia, sono attivi 16 Empori della Solidarietà, con 3 nuove aperture nel 2024. Questi market costituiscono un modello di come sia possibile contrastare lo spreco alimentare e, al contempo, supportare le famiglie in difficoltà.

Il recupero delle eccedenze alimentari è un aspetto cruciale per l’approvvigionamento degli Empori. Ogni settimana, una grande quantità di cibo che andrebbe gettato viene ritirata e messa a disposizione delle famiglie. Pasta fresca, yogurt, surgelati, in particolare frutta e verdura, queste ultime distribuite in abbondanza poiché essenziali per una dieta equilibrata e sana.

In questi tempi difficili dove il cibo raggiunge costi sempre più alti rifornire gli scaffali è una sfida continua e lo sforzo dei volontari è quotidiano: chi prende contatti con possibili donatori, chi guida i furgoni e si occupa del carico e scarico, chi pulisce la frutta e verdura donata, chi tiene aperto il market. Tutto questo è fondamentale per far sì che cibo che andrebbe sprecato venga utilizzato innescando un circolo virtuoso che ha una ricaduta positiva sia sulle famiglie supportate che sull’ambiente. Sono 1.110 i volontari che nel 2024 hanno reso possibile tutto questo mettendo a disposizione il proprio tempo a sostegno dei più fragili, ognuno trovando uno spazio di espressione delle proprie capacità.

All’interno degli Empori si sviluppano le Officine Culturali, contenitori di laboratori ed eventi di socializzazione e formazione, creando un ambiente di supporto e crescita personale. Anche qui si promuovono stili di vita sostenibili con laboratori di cucina che consigliano come preparare i prodotti presenti in Emporio, come conservare correttamente gli alimenti, come andare in bicicletta e molto altro. Gli Empori della Solidarietà quindi non si limitano a distribuire cibo, ma offrono anche un supporto integrato alle famiglie svolgendo anche una funzione educativa.

In occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, è importante ricordare che ognuno di noi può fare la differenza. “Lo spreco manifesta disinteresse per le cose e indifferenza per chi ne è privo”, questa citazione di Papa Francesco ci invita a riflettere sul nostro rapporto con le risorse e con chi vive in condizioni di difficoltà. Lo spreco non è solo un atto di inefficienza, ma è anche un segnale di disconnessione rispetto a chi soffre e non ha accesso alle risorse che noi diamo per scontate. In un mondo dove tante persone lottano per avere il necessario, ogni gesto di spreco diventa un atto di indifferenza verso il loro bisogno.

Nel 2024, gli Empori della Solidarietà di Verona e provincia hanno aiutato oltre 2.587 famiglie distribuendo 5.598 quintali di prodotti , di questi il 20% proviene dal recupero di eccedenze.

Alcune testimonianze

Condifresco Società Benefit Srl (donatore):

Donare per me è la semplice educazione a stampo cristiano.

Donare è dare una nuova a vita a ciò che verrebbe scartato perché non conforme ai criteri che il mercato impone. Diamo un senso a quel prodotto e tutto il percorso che ha portato alla sua creazione, non buttare cibo.

La storia di C. (beneficiaria):

“Quando penso all’ all’Emporio della Solidarietà, la prima cosa che mi viene in mente è una parola: speranza.

Non posso fare a meno di sentire una profonda gratitudine nel cuore. Nei momenti più bui della mia vita, è stato la mia unica certezza. Dopo la pandemia, la mia famiglia ha attraversato un periodo drammatico: mi sono ritrovata da sola, con due figli minorenni e senza un lavoro. Ero sopraffatta dalla paura e dallo sconforto, senza sapere come andare avanti. Ma loro c’erano.

Non ci ha dato solo il necessario per vivere – cibo, beni di prima necessità – ma anche quel supporto umano che scalda l’anima. Ogni volta che entravo all’Emporio, trovavo non solo aiuto materiale per andare avanti, ma anche ascolto, rispetto e accoglienza. Mi hanno fatto sentire speciale, nonostante tutto, trattandomi come una persona e non come un problema.  Questo, in un momento in cui mi sentivo invisibile, ha fatto la differenza.”

Aiuta l’Emporio della Solidarietà a coprire le spese di un mese per una famiglia:

Dona a:

Associazione di carità San Zeno Odv Ets

Iban: IT 40 Z 05018 11700 000017091380

Se desideri sostenere un Emporio della solidarietà in particolare o le mense gestite dal Samaritano indicalo nella causale.

Per info:

Caritas Diocesana Veronese

tel: 0452379300 e-mail: donazioni@caritas.vr.it www.caritas.vr.it