Casa Senior
Casa Senior è una casa dedicata all’accoglienza di persone anziane costrette, a causa di redditi molto bassi o inesistenti, nei dormitori cittadini. È nata nel settembre 2024 grazie alla collaborazione tra Caritas diocesana e il Comune di Verona. Si trova in via Rosmini, proprio nel centro della città.
Un progetto nato dopo una sperimentazione a fine 2022 a carico di Caritas in un appartamento messo a disposizione dalla parrocchia di Santa Maria Regina, nella zona del Saval. E che continua oggi in rete con i servizi sociali del Comune scaligero.
Perché questa casa?
Dalla casa accoglienza del Samaritano negli ultimi anni si è riscontrato sempre più un bisogno nuovo di persone senza dimora con un’età avanzata, per cui over 65, ma più spesso anche settantenni e oltre.
La prima sperimentazione
Com’è da mandato Caritas, il progetto è stato sperimentato con la collaborazione del territorio. A fine 2022 è partita una prima accoglienza di cinque persone in una parrocchia del Saval. Erano tutti uomini over 65, fino ad arrivare anche a una persona che aveva 83 anni. Già in quella prima sperimentazione è stata coinvolta l’amministrazione comunale. E così i servizi sociali locali si erano organizzati fornendo i pasti a domicilio e Caritas si era presa carico delle altre spese, come gli operatori di riferimento, l’affitto, le utenze.
Nascita del progetto
La sperimentazione è stata un successo, anche molto gradita dagli ospiti. Tanto che alcuni di loro poi hanno avuto l’assegnazione della casa popolare. Si è così ripartiti nel 2024 con la Casa Senior, coinvolgendo stavolta ufficialmente anche i servizi sociali del Comune. Questo perché l’obiettivo è proprio quello di responsabilizzare l’amministrazione pubblica sul fatto che c’è un bisogno di una comunità locale importante intorno a queste persone. Per cui Caritas, insieme all’Ufficio Accoglienza e alla collaborazione con l’area adulti anziani del Comune di Verona, è riuscita a mettere in piedi questo nuovo sistema, in cui l’invio e la presa in carico di ciascun ospite avviene da parte del Comune. Il Samaritano è presente perché mette a disposizione gli operatori professionisti e l’affitto della casa di via Rosmini.
Non è assistenzialismo
Gli ospiti sono tutte persone con reddito, anche piccolo, che possono compartecipazione alle spese di casa, ovviamente a seconda delle loro entrate e della pensione che percepiscono. Il loro contributo può essere simbolico, ma si tratta di una chiara spinta verso l’autonomia. Compartecipano con una piccola quota mensile, che potrebbe essere quello che poi andranno a pagare in una casa popolare, per cui è un modo anche per abituarsi. Questo anche nei pasti: non vengono serviti pasti pronti e non viene fatta la spesa. Ma a ciascun ospite viene data una gift card per il supermercato e possono andare a farsi la spesa che preferiscono. Si tratta di tutti segnali che rispecchiano il modo di Caritas di guardare alla persona: se da un lato è vero che si tratta di persone con fragilità, a volte anche pesanti, dall’altro lato vengono trattati come uomini con i loro diritti e con la possibilità di avere una reale autonomia, ma anche libertà e autosufficienza.
Operatori e volontari
Oggi la casa viene gestita da operatori Caritas, ma è possibile anche avere volontari che la possono vivere: dialogando con gli ospiti, accompagnandoli nelle varie attività o a fare la spesa, aiutandoli nelle faccende quotidiane o negli aspetti burocratici che spesso li mettono in difficoltà. In Casa Senior c’è spazio per tutti.