L’importanza del tavolo abitare terzo settore
Continuano con periodicità ormai mensile gli incontri delle associazioni che fanno parte del Tavolo sull’abitare del comune di Verona. L’ente pubblico è rappresentato dagli Assessori: Sandrini, Ceni e Bertucco oltre ai consiglieri comunali Veronica Atitsogbe e Alberto Falezza. Dopo una prima fase di assestamento e di chiarimento reciproco, oggi il tavolo si riunisce ogni mese portando volta per volta tematiche specifiche da approfondire e riflettere. Si sono trattati temi legati al regolamento di Agec rispetto alla concessione di immobili da riadattare, a come affrontare la sempre più pressante richiesta di appartamenti per l’emergenza abitativa, si è riflettuto sulla situazione delle persone ad oggi per strada e come affrontare il problema nel prossimo periodo invernale, si è dibattuto sul tema della residenza fittizia. Ogni tema trattato mette in evidenza come la collaborazione tra pubblico e privato sia prima di tutto fonte di conoscenza e chiarimento delle varie scelte politiche ma diviene anche opportunità per mettere in rete idee e risorse che possono poi confluire in progetti e sperimentazioni per affrontare il tema abitativo.
Le riflessioni del direttore, don Matteo Malosto, sull’importanza di questo Tavolo: “Credo che sia molto interessante che in questo tavolo ci sia una possibilità di confronto tra movimenti, associazioni e l’amministrazione pubblica. Perché oggi, quello dell’abitare, è un tema su cui bisogna riflettere e su cui sviluppare insieme un pensiero globale per una risposta all’emergenza abitativa, che non sia solo di carattere emergenziale, ma che vada in profondità del problema, provando a capire i motivi reali che ci sono alle spalle di questa criticità e cercare alcune soluzioni. Questo può essere fatto solo in rete, quindi dal Comune di Verona e dalle associazioni. Per questo lo ritengo un tavolo molto proficuo in cui Caritas deve stare.
Una cosa fondamentale parlando di questi temi è che l’emergenza non riguarda le abitazioni, ma riguarda le persone. La cosa fondamentale che dobbiamo fare come Caritas è ricordarsi il valore unico, insostituibile di ogni persona e prendersi cura di questa situazione e di chi la sta vivendo. Da questa che viene definita emergenza abitativa, dobbiamo imparare a prenderci cura delle persone che non hanno una casa, prenderci cura delle persone che non sanno la sera dove andare a dormire. E solo dopo essere partiti da queste attenzioni alla persona, possiamo arrivare a custodire il decoro della città.
Partiamo dal custodire la dignità delle persone e se poi questo porta anche al decoro della città ben venga. Però credo che non si debba parlare in termini di decoro urbano, ma di dignità della persona, dignità della cittadinanza, anche, che è chiamata a prendersi cura proprio di queste persone.
Voglio ribadire il valore assolutamente positivo di un tavolo di confronto allargato con coloro i quali, con queste situazioni, quotidianamente hanno a che fare”.