L’Officina che costruisce il futuro di molti ragazzi
Povertà educativa in ambito minorile. Una piaga della società che, secondo un’indagine di Caritas italiana, risalta per i suoi dati eclatanti: oggi in Italia un minore su sette è in condizione di povertà assoluta: stiamo parlando di quasi 1,4 milioni di bambini. E, seppur con numeri inferiori rispetto ad altre zone d’Italia, anche il Nordest sta registrando numeri importanti di povertà ed esclusione sociale nell’ambito minorile. Si pensi ad esempio che nel Veneto quasi il 9% degli studenti abbandona la scuola con al massimo la licenza media. Mentre in Italia il dato si avvicina al 13%. In questo contesto Caritas diocesana veronese ha deciso di intervenire con un progetto ad hoc, che si sviluppa nel contesto degli empori della solidarietà di Borgo Venezia e Verona Est, come nuovo filone dell’Officina culturale, un modello di animazione che promuove il potenziamento delle persone (nel caso specifico giovani) attraverso la proposta di laboratori e la creazione di spazi di incontro.
“In questo progetto ci siamo trovati in un ambiente che ci ha dato moltissima fiducia e responsabilità. E questo per noi è molto importante” – M., 17 anni “Con Officina Futuro abbiamo l’occasione di creare qualcosa che viene interamente da noi e poterlo mostrare alla comunità. Ci dà l’occasione di sviluppare delle capacità di cui si sente sempre più parlare: saper comunicare le proprie idee, lavorare in gruppo e portare avanti un progetto. In questi mesi abbiamo potuto ragionare su cosa volessimo veramente fare e non è una cosa da tutti i giorni, perché a noi giovani viene piuttosto impedito di fare qualcosa. Qui ci siamo trovati in un ambiente che ci ha dato molta fiducia e responsabilità” G., 17 anni
Il progetto si chiama “Officina Futuro”, ce ne parla una delle operatrici coinvolte.
«È rivolta ai bambini e ai ragazzi e vede nelle arti come teatro, cinema, danza, pittura, lettura, degli strumenti chiave per contrastare la povertà educativa, per scardinarne il carattere ereditario; per lavorare sul bisogno e desiderio di esprimersi dei più giovani e favorire il loro protagonismo. Per il biennio 2023-2025 è sostenuta da Fondazione San Zeno».
– Da dove nasce l’idea ?
«L’idea è nata nel 2022 dalla costatazione che nei quartieri coinvolti, cioè Verona Est e Borgo Venezia, non esistevano laboratori gratuiti in ambito artistico e che, quindi, la possibilità di accesso all’arte e alla cultura per bambini provenienti da contesti svantaggiati era molto bassa. A conferma del vuoto rilevato, la partecipazione alle proposte fino ad ora è stata altissima. Da settembre 2023 ad oggi sono stati coinvolti nelle attività ben 295 minori!».
– Stiamo parlando di bambini o c’è anche una percentuale di ragazzi in età adolescenziale?
«Dal lavoro educativo portato avanti negli ultimi anni, si era rilevato il desiderio da parte degli adolescenti di avere degli spazi di espressione, condivisione e responsabilità, da cui l’idea del percorso partecipativo per la costituzione di un gruppo di progettazione under 18, che di fatto è l’azione più sperimentale del progetto. Il percorso è iniziato a novembre 2023 con un world café, a cui sono seguiti circa quindici incontri. Le prime settimane sono state dedicate alla costituzione del gruppo, all’esplicitazione degli obiettivi e delle tappe per la creazione di un vero e proprio gruppo di progettazione under 18. E’ seguita una fase di brainstorming collettivo molto stimolante. A inizio febbraio si è poi entrati nella fase vera e propria di sviluppo e progettazione delle idee laboratoriali emerse per il 2024».
– Quindi quali percorsi laboratoriali sono stati pensati dai ragazzi?
«Al momento ci sono due laboratori di ceramica, già iniziati la scorsa settimana; un corso di danza afrobeat in programma a maggio; un ciclo di proiezioni cinematografiche all’aperto con cena a tema per il mese di luglio; un galà delle arti a Villa Buri nel mese di giugno».
– Cosa spinge un adolescente a partecipare a queste proposte?
«Da questi primi mesi abbiamo compreso che ai ragazzi piace partecipare per acquisire nuove competenze base di project management, per stare in un ambiente in cui viene data fiducia e responsabilità, sperimentare la propria creatività e immaginazione. Poi è bello anche confrontarsi con ragazzi diversi da quelli frequentati solitamente su temi importanti, come le pratiche religiose, diverse concezioni dell’amicizia e dell’amore, il sistema educativo. Infine, all’Officina i giovani possono vivere una situazione favorevole alla relazione, in cui ci si sente accolti e parte di un collettivo».
– Per i più piccoli invece? «Per i bambini delle scuole materne, elementari e medie invece, sono stati realizzati molti laboratori di teatro, lettura, cinema. Per la precisione tre corsi di teatro nel quartiere di Verona Est, due negli spazi parrocchiali di Beato Carlo Steeb cui partecipano 63 ragazzini, di cui 34 provenienti da famiglie in povertà. Uno, infine, presso l’Istituto comprensivo 21 San Michele-Madonna di Campagna, nato dal confronto progettuale con le insegnanti delle due scuole secondarie di primo grado. E poi ancora: dieci laboratori di lettura animata e sei spettacoli di burattini presso gli spazi dei market solidali di Verona Est e Borgo Venezia. Gli spettacoli sono realizzati da un gruppetto di volontari adolescenti, formati dall’Associazione culturale Favolavà. Le marionette e le scenografie vengono prese in prestito dall’associazione o dalla rete delle biblioteche civiche. Mentre la struttura del teatrino in legno è stata costruita dai ragazzi stessi, con il supporto di alcuni volontari con particolari capacità in ambito di falegnameria. Le letture animate sono state portate avanti in spazi diversi, come market solidali, biblioteche di quartiere, piazze, spazi parrocchiali. Per concludere, all’interno dell’Emporio solidale di Borgo Venezia è stato creato un angolo lettura su misura per i più piccoli».
Per rimanere aggiornati su tutte le iniziative in programma con “Officina Futuro” di Caritas Verona, è possibile seguire il sito internet www.caritas.vr.it, oppure le pagine social di Caritas Verona.