Officina Futuro - intervista a Nicole e Sofia

Officina futuro movie experience – l’intervista di Nicole e Sofia

Conosci le iniziative di Officina Futuro di Caritas? A partire dai mesi estivi, molti giovani dei quartieri della zona est di Verona sono stati coinvolti in laboratori di cinema, teatro e letteratura. Per saperne di più, abbiamo intervistato Nicole e Sofia, giovani partecipanti al laboratorio di cinema partecipativo con Ezme Film, durante il quale hanno creato un vero e proprio cortometraggio, lavorando su un set cinematografico con strumentazione professionale e intervistando i proprio coetanei.

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Ciao, come vi chiamate, quanti anni avete e come è composta la vostra famiglia? 

Nicole: Mi chiamo Nicole, ho quasi 17 anni e vivo con mio padre, mia madre e mia sorella più piccola. Sofia: Mi chiamo Sofia, ho 15 anni e vivo con i miei. Ho due sorelle più grandi che sono già fuori casa.

Una cosa che vi piace fare e una cosa che non vi piace fare nella vita?

Nicole: A me piace leggere e non mi piace giocare a palla, perché non sono in grado di afferrarla, qualsiasi cosa che richieda di prendere una palla non mi piace, come il basket per esempio.

Sofia: Anche a me piace leggere e mi piace uscire con i miei amici all’esterno, una cosa che non mi piace è stare dentro casa, perché dopo due anni di covid noi ragazzi siamo davvero stufi di stare in casa.

C’è qualcosa che vi caratterizza in modo particolare, qualcosa che raccontereste di voi, una vostra caratteristica o una vostra passione?

Nicole: Di solito la gente è un po’ stranita da me perché tendo ad andare molto in profondità delle cose, anche quando gli altri sono un po’ superficiali su alcuni aspetti io invece me ne esco con delle domande un po’ strane e imbarazzanti, ahaha.

Sofia: La caratteristica che mi contraddistingue più di tutte è che sono logorroica, posso parlare anche mezz’ora su argomenti apparentemente noiosi, parlo anche delle cose che non so.

Voi avete partecipato al laboratorio di Ezme Film, come siete arrivate al laboratorio? Chi ve ne ha parlato? Dove l’avete scoperto?

Nicole: Me ne ha parlato mio padre che lo ha saputo da una sua collega, quindi per passa-parola. A me interessa molto il cinema e quindi mi sono volentieri iscritta.

Sofia: La mia storia un po’ differente, nel senso che mia mamma mi aveva mostrato il volantino e poi mi ha iscritta, quindi sono venuta “a sorpresa” diciamo, ahaha…ero appena tornata dalle vacanze, lei mi ha proposto questo laboratorio e io, senza ragionarci troppo, le ho detto “ma si mamma, ti do fiducia”.

Cosa vi aspettavate dal laboratorio e cosa avete trovato?

Nicole: Io mi aspettavo qualcosa di divertente, ma non vi nego che ero anche un po’ perplessa su quello che avremmo fatto nello specifico. Mi immaginavo proprio qualcosa con degli attori, con una scenografia particolare, non lo so, all’inizio non avevo capito che fosse di genere documentaristico e che avremmo intervistato altri ragazzi. Dopo la prima lezione ho capito di cosa si trattava ed è stato molto bello e interessante.

Sofia: Io sono una persona abbastanza sincera, pensavo che fosse tutta roba tecnica, come utilizzare la strumentazione come la cinepresa o il microfono eccetera, però alla fine è stato molto divertente!

Nicole: Sofia quando ci ricapita di andare incontro agli sconosciuti con una videocamera gigante e con un microfono che sembra una giraffa per dirgli “ok adesso facciamo un’intervista insieme”? Ma quando ci ricapita, seriamente? Quella delle interviste è stata la parte più divertente.

Sofia: Vi confesso che io venivo anche per importunare Vittoria, un’altra partecipante che ho conosciuto durante il laboratorio. [risata generale] Il laboratorio è stata anche un’occasione per conoscere nuove persone e fare amicizia.

Questa iniziativa fa parte del progetto Officina Futuro di Caritas, lo sapevate? Conoscete questo progetto? Cosa ne pensate?

Nicole: Io avevo letto sul volantino che c’era scritto “officina futuro”, quindi sapevo in qualche modo quali fossero le tematiche del progetto. È un progetto per i giovani! Spesso succede che le generazioni più adulte hanno timore rispetto a quello che faranno in futuro, è bello che si dia un po’ di voce ai giovani, è interessante sentire pareri dei giovani (come abbiamo fatto durante le interviste per il film documentario) che si esprimono sia su giovani che sugli adulti. Non sempre si ascolta questo parere dei giovani ed è un peccato.

 Quindi lo vedi anche come un possibile progetto per dare voce ai giovani?

Nicole: Sì e poi credo che possa anche aiutare proprio noi quando saremo adulti, per non dare nulla per scontato, anche rispetto alle generazioni che verranno dopo di noi.

Sofia: Io ho capito cosa fosse Officina Futuro quando abbiamo fatto il laboratorio, Giovanni (il formatore di Ezme Film) ci ha spiegato qualcosa a riguardo. Sono d’accordo con Nicole, bisogna ascoltare di più i giovani e questo progetto ha iniziato qualcosa in questo senso.

Tu avresti qualche idea Sofia? Cosa ti piacerebbe e come ti piacerebbe coinvolgere di più i giovani?

Sofia: Dovremmo dare uno spazio libero, intendo uno spazio per creare progetti, uno spazio per i giovani affinché si possano incontrare e progettare qualcosa insieme. Potrebbe essere uno spazio fisico o uno spazio virtuale, per realizzare qualcosa, per i giovani e per adulti, per tutta la comunità.

Certo, molto interessante questo tuo suggerimento. Adesso vi farei una domanda che avete fatto proprio voi ai vostri coetanei durante le interviste, ovvero se vi dico “futuro” a cosa pensate?

Nicole: Io sono una persona molto abitudinaria e quindi quello che spero di trovare nel mio futuro è un equilibrio. Poi, per quanto riguarda invece una visione un po’ più ampia, spero un giorno di fare la “vita da museo” perché sono appassionata di storia dell’arte. Spero proprio di riuscire a portare avanti la mia idea del bello, perché secondo me quando sei circondata dal bello il mondo per certi versi diventa un posto migliore.

Sofia: Io non saprei, ma una cosa che mi piacerebbe in futuro è avere una casa mia, gestirmi per conto mio.

Se dovessimo lasciarci con una frase o con un’immagine alla fine del laboratorio che avete frequentato, quale scegliereste?

Nicole: A me viene in mente una canzone, colonna sonora di un film per bambini che avevo visto quando ero piccola, che diceva che noi abbiamo un universo dentro. Ognuno di noi ha un ruolo nel mondo e quindi dobbiamo capire la nostra responsabilità nel mondo. Si tratta di rendersi conto che noi non siamo persone isolate nella nostra società, ma tutti quanti abbiamo il dovere e il diritto di portare qualcosa all’interno di questa società. Per me bisogna cercare di collaborare per costruire la comunità nella maniera migliore possibile, coi nostri talenti e le nostre passioni.

Sofia: Il mio è un messaggio semplice: ognuno di noi ha una vita, l’importante è vivere e non sopravvivere. La differenza è che se sopravvivi fai le cose perché devi farle, ti viene imposto, se vivi invece fai le cose perché tu vuoi farle, decidi tu come e perché. Se capisci la differenza tra vivere e sopravvivere ti si apre un mondo.