Il progetto APRI di Caritas Italiana è un’iniziativa nazionale finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti rafforzando il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità all’accoglienza.
APRI è l’acronimo di “Accogliere, Proteggere, PRromuovere e Integrare” ed è la continuazione di altre iniziative già proposte negli anni da Caritas italiana. APRI è pensato per tutte quelle persone che hanno un regolare titolo di soggiorno in Italia e che non abbiano già usufruito di altri fondi o progetti della CEI, come ad esempio i corridoi umanitari. Il progetto mette al centro la comunità, intesa come parrocchie, istituti religiosi, famiglie, in modo che si crei un sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione sociale e lavorativa delle persone.
Attraverso Apri, le Caritas diocesane possono proporre una forma di accoglienza alternativa proprio grazie a una pluralità di attori coinvolti: famiglie, operatori della Caritas diocesana, comunità e parrocchie che potranno sperimentarsi nell’accoglienza di persone provenienti da contesti e culture differenti, in tempi brevi, perché la durata del progetto è di massimo sei mesi per persona.
L’aspetto più significativo riguarda proprio le famiglie, che vengono definite tutor, e senza le quali non si può far partire l’iniziativa. La famiglia tutor cammina a fianco della persona, si fa parte integrante nel suo percorso di vita, aiuta in tutti gli aspetti del quotidiano. Non è necessaria l’accoglienza in casa propria, possono essere anche appartamenti esterni o soluzioni alternative, ma quello che conta per la famiglia tutor è l’accompagnamento dei beneficiari accolti, in stretta collaborazione con gli operatori di Caritas diocesana, con le parrocchie o altre realtà direttamente coinvolte sul territorio e confrontandosi con i tutor nazionali di Caritas italiana.
Il progetto APRI si concluderà a fine 2023 ed è un progetto su cui Caritas italiana punta molto come buona prassi di accoglienza. Non si tratta soltanto di un intervento umanitario, ma con APRI le Caritas recuperano la loro funzione pedagogica nei confronti della comunità civile e non solo parrocchiale. Relazioni positive di amicizia e di buon vicinato aiutano i migranti ad inserirsi e sono fondamentali come collante nelle comunità locali, per stemperare i conflitti e far crescere comunità solidali che migliorano la vita di tutti.