Supporto socio-amministrativo per l’immigrazione

Nell’ambito della coprogettazione “Servizi integrati e trasversali a supporto dei servizi sociali dell’ATS Ven22”

Papa Francesco ci incita a non chiudere gli occhi di fronte ai migranti. Per questo motivo Caritas Verona sceglie di dare aiuto alle persone migranti sul nostro territorio, attraverso varie forme di intervento e scegliendo di favorire la regolarità del soggiorno

Un ambito su cui lavoriamo sin dal 2005 è il supporto socio-amministrativo dell’immigrazione, attraverso sportelli informativi che danno supporto e consulenze nell’ambito delle pratiche relative all’ingresso e soggiorno in Italia, da parte di cittadini UE e di Paesi Terzi, sempre in collaborazione con le istituzioni pubbliche.

Oggi da un lato prosegue lo sportello informativo in forma virtuale, il Progetto CittImm, che ha come finalità quella di fornire informazioni corrette sull’ingresso e soggiorno regolare in Italia dei cittadini non italiani, sia dell’Unione europea che di Paesi Terzi, e di fare orientamento rispetto ai servizi del territorio. Il progetto è però in fase di evoluzione e come sportello ora opera esclusivamente a distanza (telefonicamente e via mail). Nel 2023 ha registrato 771 accessi.

È infatti in corso un’evoluzione di questo tipo attività: Tra il 2022 e il 2023 si è sperimentato il progetto CittImm 2.0 sul territorio del Distretto 4 dell’AULSS9.

Con maggio 2024 è stata approvata la prosecuzione dell’attività di supporto socio-amministrativo dell’immigrazione, in forma di équipe, nell’ambito del più ampio progetto Servizi integrati e trasversali a supporto dei servizi sociali dell’ATS Ven22, coprogettato e finanziato dall’ATS Ven22 con il Fondo Povertà del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Della coprogettazione fanno parte, oltre all’associazione di carità San Zeno ODV ETS, il capofila coop. Pomozione Lavoro, coop. Hermete e coop. Spazio Aperto.

Gli obiettivi dell’Equipe socio-amministrativa dell’immigrazione (ESAI) si articolano lungo tre direttrici:

  • Favorire la permanenza legale dei cittadini non italiani presenti sul territorio dell’ATS Ven22, favorendo l’integrazione un’ottica di sussidiarietà,
  • Aumentare la consapevolezza degli operatori del territorio riguardo al soggiorno regolare per favorire prese in carico in un’ottica di prevenzione,
  • Diventare osservatorio rispetto alle principali richieste portate dai cittadini stranieri, anche per fornire informazioni utili agli amministratori politici.

Le azioni previste sono:

1) rispetto alla permanenza legale

  • Messa a sistema delle procedure da seguire, definizione del framework di lavoro,
  • Garantire consulenze continuative agli operatori socio-sanitari del Distretto 4 sui temi del soggiorno regolare dei cittadini non italiani e dell’accesso ai servizi come servizio sanitario e residenza; l’equipe ESAI viene attivata dal Servizio Stranieri che fa da filtro e che ha ricevuto almeno 184 richieste nel corso del 2023. L’Equipe svolge approfondimenti normativi, ma anche affiancamenti agli operatori e accompagnamenti dell’utenza ove necessario, senza mai ricevere una delega da parte dei servizi sulle singole situazioni,
  • presenza eventuale di mediatori interculturali, ove necessario,
  • Presa in carico dei servizi sociali congiunta all’occorrenza con l’accompagnamento dei volontari.

2) rispetto alla consapevolezza degli operatori

  • costruzione e valorizzazione di strumenti e strategie per facilitare le richieste ai vari uffici da parte dei cittadini immigrati, ma anche per semplificare il lavoro degli assistenti sociali, come check list, strumenti di presentazione del servizio, guide tematiche e altri materiali informativi,
  • predisposta rilevazione bisogni formativi al fine di proporre interventi informativi ad hoc a favore di operatori ATS Ven_22 / Distretto 4;

3) rispetto all’osservatorio e all’advocacy:

  • potenziare la raccolta dati sistematica consulenze del Servizio Stranieri,
  • definizione di casistiche tipo che riscontrano criticità su cui lavorare e confrontarsi con gli uffici amministrativi per arrivare a procedure funzionali corrette secondo la normativa vigente, anche attraverso azioni di advocacy.

In termini di metodo le priorità sono:

  1. sensibilizzare gli operatori sull’importanza di considerare, nel lavoro con le persone straniere e comunitarie, anche gli aspetti amministrativi, migliorando la capacità degli stessi di valutare le ricadute sociali che questi hanno sul progetto di aiuto promosso dai servizi;
  2. favorire il più possibile l’autonomia dell’utenza, alimentando ovunque possibile processi di empowerment delle persone, rendendole il più possibile protagoniste dei propri percorsi.
  3. si ritiene importante che ogni situazione venga affrontata per la sua specificità, ma contemporaneamente contribuisca all’obiettivo trasversale di “fare letteratura” e quindi sia occasione di formazione per il servizio sociale e per l’intera équipe.