Ucraina. Tre anni di guerra, emergenza umanitaria senza fine
A tre anni dall’inizio del conflitto in Ucraina la crisi umanitaria si fa sempre più drammatica. Oltre 12,7 milioni di persone necessitano di assistenza immediata, mentre 6,8 milioni di rifugiati hanno cercato riparo nei Paesi vicini. All’interno dell’Ucraina, 3,7 milioni di sfollati interni lottano ogni giorno per la sopravvivenza in condizioni di estrema precarietà. Il rigido inverno, con temperature fino a -20°C, la distruzione delle infrastrutture e le interruzioni di energia aggravano ulteriormente la situazione.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, il conflitto ha causato decine di migliaia di vittime civili, mentre il numero effettivo di morti e feriti rimane incerto a causa delle difficoltà di accesso alle zone di combattimento. Le comunità più colpite sono quelle vicine alla linea del fronte, dove l’accesso agli aiuti è estremamente limitato.
L’azione di Caritas Italiana in Ucraina e in Italia
Fin dai primi giorni dell’invasione, Caritas Italiana è stata in prima linea nel supporto alla popolazione ucraina. In collaborazione con le Caritas locali (Caritas Spes e Caritas Ukraine), ha avviato interventi per garantire assistenza sanitaria, supporto psicosociale e protezione per le persone in stato di maggiore vulnerabilità. I progetti attivati spaziano dall’accompagnamenti per chi ha subito traumi, all’inclusione delle persone disabili, all’educazione e alla protezione di minori e famiglie in difficoltà.
Parallelamente, in Italia, la rete Caritas ha accolto in questi anni oltre 6.000 rifugiati grazie al progetto “Apri Ucraina”, offrendo alloggio, assistenza sanitaria e supporto all’integrazione. Iniziative come “È più bello insieme” hanno inoltre permesso a più di 1.300 bambini ucraini di vivere un’esperienza di vacanza solidale nel nostro Paese, creando legami di comunità e momenti di serenità lontano dal conflitto.
La presenza di Caritas Italiana in Ucraina
Nel febbraio 2025, una delegazione di Caritas Italiana si è recata in Ucraina per monitorare i progetti in corso e valutare le necessità delle comunità più vulnerabili. Nei giorni scorsi, operatori e operatrici di Caritas Italiana hanno accompagnato l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in diverse visite di monitoraggio: il 10 febbraio al centro di riabilitazione di Zarichany gestito da Caritas Spes, nell’ambito del progetto SUPER, che fornisce assistenza sanitaria, supporto psicologico e aiuti umanitari alle comunità più vulnerabili; l’11 febbraio a Drohobych presso il St. John’s Medical Centre e il Centro Nazareth, in collaborazione con CUAMM, per il progetto RISE, che garantisce supporto sanitario, psicosociale e beni di prima necessità per le persone colpite dal conflitto.
Dall’11 al 14 febbraio Caritas Italiana ha inoltre condotto una missione di valutazione nelle città di Kharkiv e Kamianske, percorrendo oltre 1.200 km tra Poltava e Dnipro. Il confronto con le comunità locali ha confermato l’impatto fondamentale degli interventi per il sostegno delle fasce più deboli della popolazione, specialmente nelle aree rurali e nei territori vicini al fronte.
Attualmente, quattro operatrici/operatori di Caritas Italiana sono presenti sul campo per garantire un monitoraggio costante dei progetti e assicurare che gli aiuti raggiungano chi ne ha più bisogno. In un contesto in cui la guerra continua a mietere vittime e a stravolgere la vita di milioni di persone, Caritas Italiana rinnova il proprio impegno per la pace, la solidarietà e il sostegno concreto alle popolazioni colpite.
A questo link è possibile vedere la scheda che descrive i tre anni di guerra e gli interventi svolti da Caritas Italiana.
Le Caritas diocesane
Dallo scoppio del conflitto molte diocesi italiane si sono impegnate per garantire un’accoglienza adeguata alle persone in fuga. Tante le attività organizzate a livello locale: accoglienza, raccolta beni di prima necessità, assistenza sanitaria, accompagnamento psicologico. Le strutture maggiormente utilizzate: appartamenti, parrocchie, famiglie, istituti religiosi, centri di accoglienza. Migliaia le persone accolte dalla rete ecclesiale italiana, attraverso il progetto “Apri Ucraina” promosso da Caritas Italiana. Il progetto ha coinvolto cento diocesi e ha permesso di accogliere oltre seimila persone.

Tra queste diocesi, c’è anche Verona, che grazie a Caritas Diocesana Veronese ha dato vari tipi di supporto alle persone ucraine che hanno chiesto aiuto e accoglienza. Al link sotto è possibile vedere quale è stato il lavoro di Caritas Verona in questi tre anni e come proseguono le accoglienze: CLICCA QUI
Nel 2024, grazie alla collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, è stato anche inviato un nuovo container a Leopoli (vedi foto), finanziato per 52mila euro proprio dalla Chiesa di Verona, attraverso le donazioni arrivate alla sua Caritas.
Il video sotto è arrivato alla diocesi di Verona direttamente da Leopoli:
C’è ancora bisogno di moltissimi aiuti! Pertanto, è possibile sostenere gli interventi di Caritas donando a:
Le offerte sono detraibili fiscalmente
- Banca Etica– IBAN: IT 40 Z 05018 11700 000017091380– (intestato a Ass. di Carità San Zeno ODV ETS)
- Banco Posta– C/C postale: 001006070856– (intestato a Ass. di Carità San Zeno ODV ETS)
- Donazione diretta presso Caritas Diocesana Veronese in L.ge Matteotti, 8 – Verona, dal lunedì al venerdì con orario 9:00-13:00 e 14:00-17:00 (le donazioni in contanti non sono detraibili).
Causale: “EMERGENZA UCRAINA”
Ogni piccola luce conta
Oggi 24 febbraio a tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, accendiamo una candela per la speranza, per la pace, per chi ancora soffre. Un gesto semplice, ma potente.
Unisciti a noi: accendi una candela, scatta una foto e condividila con l’hashtag #candles4ukraine. Insieme possiamo far brillare la speranza.