Un anno di Caritas

Non si può non raccontare un anno di Caritas diocesana veronese non iniziando da due eventi molto importanti che l’hanno caratterizzata nel 2024: il primo è sicuramente l’arrivo a Verona di papa Francesco, che ha toccato da vicino tutta la Chiesa scaligera. Il papa ha voluto farsi prossimo anche delle fragilità della città, con la visita al carcere, dove Caritas è molto presente con vari progetti di inclusione e reinserimento nella società civile, e l’invito alla Santa Messa allo stadio dei tanti senzatetto che vivono le case di accoglienza di Caritas Verona. Un momento di vicinanza e di grande attenzione verso gli invisibili della città. Inoltre, in Arena parlare del tema delle migrazioni ha puntato l’attenzione sulle migrazioni viste in modo diverso, non più come emergenza, non solo come problema, ma come realtà, come movimento di popoli.

Secondo momento rilevante per Caritas nel 2024 riguarda la nomina a luglio del nuovo direttore: don Matteo Malosto, 39 anni, già impegnato con altri servizi in diocesi, e che ha portato una grossa ondata di entusiasmo, positività e energia negli ambienti di Caritas Verona.

Il 2024 è stato l’anno in cui il vescovo Domenico Pompili per la prima volta nella storia ha aperto le porte di casa per accogliere i senza dimora della città, è stato un anno di inaugurazioni e nuovi progetti per Caritas Verona, un anno di consolidamento, ma purtroppo anche di nuove emergenze da affrontare, nuovi poveri da aiutare, nuovi drammi da gestire. Andiamo a ripercorrerlo per raccontare tutto il bello che la Chiesa di Verona è riuscita a dedicare alla carità in questo anno solare.

Partiamo dando… i numeri

Circa duemila volontari in supporto alla rete degli operatori sull’intero territorio della diocesi tra Centri di ascolto, Empori della solidarietà, Officine culturali, parrocchie che accolgono richiedenti asilo, senzatetto o persone nel periodo invernale. Quasi diecimila persone seguite sui territori. Oltre mille i senzatetto incontrati dallo Sportello unico del Comune di Verona, gestito da Caritas, di cui circa trecento nuove accoglienze nei dormitori cittadini, tra cui quelli direttamente gestiti da Caritas: Il Samaritano su tutti e poi Casa Corbella per senza dimora con problemi di salute e Corte Melegano per senzatetto giovani. E poi ancora le accoglienze femminili in Casa Santa Elisabetta (nella foto, casa che è stata anche rilanciata nella campagna nazionale dell’8xmille), Casa Misericordia e Casa Braccia Aperte. I quasi trecento richiedenti asilo accolti nei vari progetti a loro dedicati, soprattutto con l’accoglienza diffusa nelle parrocchie; venti persone arrivate con Corridoi umanitari; le venticinque persone accolte in percorsi post carcere grazie al progetto Esodo e altrettanti sono i senzatetto accolti nelle parrocchie, in progettualità di reinserimento nella società.

Numeri che corrispondono a visi, a storie, a persone reali che, con le loro povertà personali e le loro risorse, hanno vissuto il 2024 dedicandosi agli altri come volontari o hanno avuto bisogno di aiuto.

I nuovi poveri e tutte le inaugurazioni di Caritas nel 2024

La rete dei Centri di ascolto, gli osservatori, le mappature, lo Sportello unico e le case di accoglienza Caritas hanno permesso di tracciare una linea delle nuove povertà che avanzano. Nel 2024 molte delle persone che si sono rivolte a Caritas Verona lavoravano o avevano un reddito all’interno della famiglia, ma questo non consente loro di arrivare alla fine del mese. Sono i cosiddetti lavoratori poveri. Poi c’è il grosso filone degli anziani: oggi la pensione minima non li fa arrivare a fine mese e nell’ultimo periodo sono stati costretti a chiedere ospitalità a strutture di accoglienza, come quelle gestite direttamente dalla Caritas. Ecco che Caritas ha dato risposta: nel 2024 è stata aperta una casa d’accoglienza apposita per senzatetto anziani, chiamata Casa Senior, in centro a Verona. Inoltre, è partito un progetto nell’est veronese, Buseta&boton, dedicato proprio alla fascia d’età più anziana.

L’aspetto della sanità è un altro ambito da non sottovalutare. Le persone fragili tagliano sulla salute, mentale e fisica, per risparmiare. Casa Corbella nella nuova progettazione con il Comune nel Pnrr va proprio ad aiutare queste persone.

Infine, rimane il grosso tema della povertà economica: oggi in Italia, quasi sei milioni di persone (il 9,8%) vivono in povertà assoluta. Tra questi anche i bambini: uno su sette, infatti, è da considerare povero. E così Caritas si è concentrata nel 2024 in una serie di progetti e campagne in favore di questo tema: la campagna Occhio al futuro per offrire doti educative ai bambini che non possono permettersi attività ricreative; il rinnovo del protocollo d’intesa tra Caritas e Agsm-Aim per un fondo dedicato a sostegno di famiglie che faticano a pagare le utenze; e nuove Officine culturali e nuovi laboratori in tutto il territorio. Una di queste, tra l’altro, ha portato Caritas a ricevere un premio in Senato sui “percorsi femminili di empowerment finanziario e sociale”.

Di particolare rilievo nel 2024 è stata la giornata di coordinamento dei gruppi e dei Centri di ascolto territoriali Caritas che si è svolta ad ottobre in Gran Guardia (nella foto), all’interno dello splendido contesto del Festival dei poeti sociali. Sul tema cibo, sono stati inaugurati nuovi Empori nel 2024: Verona Ovest, Bussolengo e il magazzino di Beccacivetta. Senza dimenticare il nuovo Centro di ascolto di Rivoltella/Desenzano del Garda, che inaugurerà il suo Emporio a gennaio 2025. In ambito nuovi Centri di ascolto, vanno ricordate le novità di Soave e Nogara; mentre per quel che riguarda le gravi marginalità, in questo anno sono state inaugurati in città il Community Center e il Centro servizi e in provincia, con la collaborazione del distretto 4 dell’Ulss 9, uno sportello con accoglienze invernali a Domegliara e si è aperta una nuova struttura a Villafranca, che si aggiunge al Centro diurno e all’accoglienza di Tormine già attive da anni.

Ma non finisce qui. Il 2024 è stato l’anno in cui è stata aperta una nuova accoglienza per donne migranti a Villa Bartolomea, è stata rilanciata l’accoglienza di famiglie fragili a Marega di Bevilacqua, sono stati rinnovati i protocolli di molti Empori diocesani, e si è affiancata alle accoglienze invernali a San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena, quella di otto persone in vescovado, su precisa volontà di mons. Pompili (nella foto).

Un tema importante, legato particolarmente alle famiglie di stranieri o anche singoli, è quello abitativo. Quest’anno Caritas, oltre a portare la propria voce nel Tavolo abitare del Comune di Verona, ha voluto farsi portavoce concreta di questo problema rilanciando l’hotel sociale Casa Sant’Angela, in centro città, che oggi accoglie quaranta lavoratori che non trovano casa.

Quando i progetti sono risposta…

To stay is to make a difference! è un progetto del 2024 che porta nuovi giovani volontari in tutti i progetti di Caritas. I giovani sono il nuovo che avanza e Young Caritas Verona in questo anno è stata molto sollecitata: i nove ragazzi in servizio civile, l’esperienza estiva in Caritas Georgia in collaborazione con la Pastorale giovanile diocesana (foto a sinistra), la collaborazione con gli scout di Agesci, le tante testimonianze nelle scuole e nelle parrocchie. Giovani che sono diventati anche protagonisti di progetti a loro dedicati come Officina futuro che nel 2024 ha lanciato il Galà delle arti e il World cafè.

L’anno appena chiuso ha visto Caritas collaborare con la Questura nel meraviglioso progetto di accompagnamento e cura dei migranti in coda in attesa di documenti (foto a sinistra); con le altre Caritas del Veneto in vari progetti, soprattutto negli ambiti del servizio civile, del carcere (progetto Esodo) e degli Empori di solidarietà; con le principali società sportive del territorio (Hellas, Scaligera Basket, Verona Volley) in vari progetti sociali; con il Distretto 4 dell’Ulss 9 in un progetto dedicato a cittadini immigrati (Esai); con TelePace durante tutto l’Avvento; con il carcere, grazie a una serie di progetti legati alla giustizia riparativa, alle misure alternative, ai figli di detenuti, al reinserimento degli stessi nella società civile; con il mondo dei senzatetto in una serie di progetti dedicati alla loro autonomia; con i tavoli di Rete Donna, soprattutto nella formazione sulla violenza di genere, della grave marginalità, dell’accoglienza dei richiedenti asilo e del tema giustizia riparativa, con la nascita anche di un nuovo sito internet a riguardo.

Un altro servizio delicatissimo gestito da Caritas, insieme al servizio pubblico, è quello del Pronto intervento sociale nei distretti 1, 2 e 3, gestendo attivamente l’operatività nei territori di Verona e comuni limitrofi, della Lessinia e dell’est veronese, collaborando invece per il distretto sud del legnaghese. Da inizio 2024 ad oggi sono state effettuati più di duecento interventi, di cui 45 nuclei familiari.

Altre risposte importanti a quelle che sono esigenze sociali e civili vengono date dalla app Ehilapp!, che presenta bonus economici, opportunità ed eventi a basso costo, offerti da istituzioni e non solo, chiari e alla portata di tutti; dal CittImm, sportello che offre informazioni in materia di immigrazione; dai Centri servizi di Verona che funzionano per dare ascolto e informazioni ai cittadini, e in particolare le persone in stato di difficoltà, ai vari servizi che la città può offrire.

Emergenze e solidarietà internazionale

Caritas Verona è inserita in un contesto molto più ampio e a livello globale e non può voltare lo sguardo davanti a tante necessità ed emergenze che, purtroppo, accadono ogni anno nel mondo. E così, si fa promotrice e tramite per varie raccolte fondi. In particolare, nel 2024, sono stati elargiti quasi diecimila euro per l’emergenza Ucraina, i terremoti in Siria, Turchia e Marocco, e l’alluvione in Emilia Romagna. È stato inviato, grazie alla collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, un nuovo container a Leopoli, finanziato per 52mila euro proprio dalla Chiesa di Verona, attraverso le donazioni arrivate alla sua Caritas. Sono stati, inoltre, raccolti quasi 35mila euro per la Terra Santa, martoriata dal conflitto. Infine, ci sono progetti di aiuto in Guinea Bissau (nella foto la missione di Bafatà), Bangladesh, Albania e soprattutto in Georgia, dove, oltre al campo di servizio estivo, quest’anno si sono festeggiati i trent’anni di Caritas georgiana e alcuni esponenti di Caritas italiana e veronese hanno presenziato alle celebrazioni.

Ma non finisce qui…

Continuano le campagne di raccolta fondi Caritas: Adotta uno scaffale, per sostenere gli Empori, Sconfiggiamo il freddo insieme, per aiutare tutte quelle persone che passano l’inverno al freddo, senza una casa, Occhio al futuro, per i fondi educativi, soprattutto per i minori, Amore è cura, non paura, contro la violenza sulle donne.

Caritas funziona grazie alle collaborazioni con l’ente pubblico e con altre associazioni del terzo settore, grazie a donazioni e finanziamenti pubblici e privati, grazie al 5×1000 e all’8×1000 della Chiesa cattolica.

Ma funziona soprattutto grazie ai suoi tantissimi operatori e volontari, che sono il motore di una Chiesa di Verona che si fa ogni giorno attenta verso tutte le fragilità e sempre più povera con i poveri.