Una nuova frontiera di migranti: i minori stranieri non accompagnati

Arrivano. Da diverse parti del mondo. Solitamente hanno 16 o 17 anni, ma ce ne sono anche di più piccoli. Chiedono aiuto in Questura, vengono bloccati dalle forze dell’ordine, oppure intercettati sui mezzi di trasporto pubblici. Sono tanti e non parlano neanche una parola di italiano. Sono i minori stranieri non accompagnati: ragazzini che fuggono da casa loro per i più svariati motivi e sperano di trovare in Europa, in Italia, a Verona, un lavoro, una stabilità, un futuro. Quali processi accompagnano questi sbarchi? Cosa accade se ne incontriamo uno per strada? Dove vanno a finire questi adolescenti? Caritas Verona in collaborazione con il Comune della città scaligera, ha deciso di organizzare una primissima accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Fino ad un paio di anni fa, infatti, questi ragazzini arrivavano, finivano in Questura per un primo segnalamento e aspettavano di essere collocati in strutture adatte all’accoglienza di minorenni. Solitamente chi arrivava a Verona, trovava casa in una comunità veronese. Poi, negli ultimi anni, i posti letto non sono più bastati e così i ragazzini rimanevano sulle seggioline della Questura anche un paio di giorni in attesa che qualcuno trovasse per loro una collocazione in giro per l’Italia. Poi nel 2023 è arrivato il Pronto intervento sociale (Pis), che ha strutturato questa procedura.

Caritas ha ristrutturato e messo a disposizione una casa di primissima accoglienza (Casetta gialla) a Cadidavid, presso il casolare di campagna chiamato Corte Melegano dove è già attivo il progetto Caritas per neomaggiorenni. In questa struttura, in collaborazione con il Comune di Verona, vengono accolti quattro minorenni alla volta per evitare che rimangano sulle sedie della Questura ad attendere. Hanno un letto ciascuno, un bagno, pasti assicurati e sono affiancati da operatori e volontari nei primissimi e delicati giorni dall’arrivo in Italia. Così il Pis ha il tempo per trovare la comunità più adatta per ciascuno di loro su tutto il territorio italiano, dove vengono aiutati ad ottenere il documento, ad integrarsi, a studiare, a trovare un lavoro e un posto dove andare a vivere.

Il sogno immediato di ciascun minore è di trovare un lavoro per mandare soldi a casa, poi pensano al loro bene.

Questo progetto con i minori stranieri non accompagnati rappresenta un privilegio per operatori e volontari Caritas che possono entrare in contatto con questi ragazzini, conoscere le loro storie, condividere un pezzettino del loro viaggio ed essere un sostegno, seppur piccolo, del loro percorso.