Via Corbella, Comune e Chiesa insieme per il bene degli ultimi
La storia di via Corbella parte da lontano. Già da prima del 2019 si rifletteva sul come risolvere il bisogno pressante di accogliere persone senza dimora che vengono dimesse dalle strutture sanitarie e che devono fare la convalescenza nel loro domicilio, ma un domicilio non lo hanno, oppure situazioni di banali questioni sanitarie come una gamba ingessata che diventano un problema importante nelle strutture di accoglienza per senza dimora.
Infatti, le normali strutture di accoglienze di bassa soglia non sono attrezzate per accogliere persone con problematiche deambulatorie, sanitarie e con la necessità anche di piccole medicazioni. Così nel 2019 in partenariato con il comune di Verona, Caritas, allora insieme a Fondazione Pia Opera Ciccarelli, sperimentava una struttura di accoglienza h24 per persone senza dimora con problematiche sanitarie.
Negli anni varie vicissitudini si sono susseguite ed il progetto è man mano evoluto per giungere fino ad oggi ad una strutturazione più definitiva. Il primo elemento di novità è che, dopo quattro anni in cui Caritas diocesana ha sostenuto operativamente ed economicamente gran parte dei costi avvalendosi dei fondi 8xmille della Chiesa cattolica e ricercando altre progettualità, la struttura è entrata a far parte del finanziamento dei fondi Pnrr. Grazie ad una progettualità nell’ambito territoriale sociale Ats Ven_20, il Comune di Verona come capofila, ha presentato un progetto che coinvolge varie aree del sociale, e ha attivato una coprogettazione dove hanno partecipato in collaborazione la cooperativa Il Samaritano per Caritas Diocesana Veronese e la coop. Comunità dei Giovani.
Quindi, a partire dai prossimi mesi, ci sarà un primo intervento di ristrutturazione dell’immobile comunale per renderlo più idoneo al servizio, sostenuto dai fondi pubblici, e poi una modalità di gestione in partenariato tra Comune di Verona, settore servizi sociali – Ufficio accoglienza, Caritas e Comunità dei giovani. Il sostegno economico avverrà con parte dei fondi pubblici e parte con un co-finanziamento di Caritas.
La nuova struttura, quindi, potrà ospitare dalle 15 ad un massimo di 20 persone, con particolari problematiche sanitarie e saranno assistite sia da personale socioeducativo che da personale sanitario come infermieri professionali e oss. Questo garantisce la copertura dei bisogni in caso di degenza post ospedaliera ma anche di accoglienza di persone con malattie croniche che ad oggi non riescono ad essere accolte nelle strutture cittadine.
Ancora una volta per Caritas è l’occasione di mettere a disposizione le proprie risorse e competenze per sperimentare modelli che possano affrontare i bisogni emergenti della società con una particolare attenzione ai più fragili. Dopo la fase di sperimentazione, in un’ottica di sussidiarietà, si passa ad un coinvolgimento sempre più presente dell’ente pubblico che possa così diventarne gradualmente titolare e gestore.
Ecco le parole di don Matteo Malosto, direttore di Caritas Verona: “Credo che, come Caritas, dobbiamo andare orgogliosi del progetto di Via Corbella. E dobbiamo raccontare ciò che fa questa casa, proprio perché è un aspetto molto bello dell’accoglienza dei poveri. Di fatto, chi ha vissuto un tempo in ospedale può testimoniare quanto diventi fondamentale, oltre all’essere curati, anche avere qualcuno che si prende cura. Ci sono i medici e gli infermieri, però serve una rete di relazioni che rendano l’esperienza della malattia meno difficile. Purtroppo, ci sono persone che su questa rete, per mille motivi, non possono contare: perché lontani da casa, perché magari per mille vicende della vita sono rimaste sole, o proprio perché una casa non ce l’hanno. Ed è bello sapere che Caritas e la Chiesa di Verona, diventano questa rete che si prende cura a 360 ° non solo della salute, ma della persona nella sua totalità e di come realmente sta”.