Voci dal territorio – Il progetto Buseta e Boton a San Martino Buon Albergo
Questo mese, per la rubrica “Voci dal territorio”, siamo andati ad incontrare Elisabetta, volontaria a San Martino Buon Albergo per il progetto Buseta e Boton.
Ciao, come ti chiami e di cosa ti occupi?
Sono Elisabetta e sono volontaria del progetto Buseta e Boton – generazioni a contatto. Si tratta di un progetto di comunità che ha l’intento di ripensare azioni di cura reciproca, con la prospettiva di far sentire meno soli i più anziani e coinvolgere i più giovani. Il tutto creando una rete con diverse realtà del territorio che abbia una ricaduta positiva sulla comunità.
Come vedi il progetto Buseta e Boton?
Vedo questo progetto come una opportunità bella, di incontro, innanzitutto tra le volontarie e i volontari. La possibilità di riflettere su servizi leggeri e quindi maturare la consapevolezza che è possibile realizzare dei servizi di prossimità, essere prossimi, anche con delle tempistiche e delle modalità semplici. Servizi fatti però riflettendo sempre bene su ciò che si fa. Lo ritengo quindi un cammino in progressione, c’è qualcosa che cresce e questo è interessante, cresce sia a livello di consapevolezza di quello che stiamo facendo, sia a livello di relazioni.
Raccontaci del gruppo di volontari?
Siamo persone anche molto diverse. Questo, che potrebbe essere un limite per il progetto, è ciò che richiede un po’ uno sguardo nuovo e diventa una ricchezza. Ognuno mette a disposizione il tempo che ha e le proprie idee e capacità che diventano risorse per il progetto. Le cose stanno progredendo in modo simpatico, lo stare nel gruppo è leggero e questo fa la differenza. Come ci ricorda spesso il nostro parroco quello che conta è essere felici, divertirsi in ciò che si fa, cioè non sentirlo come un peso, non aggravarci di impegni, di riunioni, di cose…e questa attenzione dobbiamo mantenerla.
Cosa ti piace di più di questa proposta?
Quello che mi piace di più di questa proposta, ed è una riscoperta anche per me nonostante la lunga attività che ho svolto nell’ambito degli anziani, è la relazione con le persone più grandi, la relazione con le persone più anziane. Ho scoperto la loro capacità “spudorata” di esporre i propri sentimenti, di esporre in modo vero e diretto il proprio modo di sentire e di pensare. E questo è liberatorio, aiuta a sentirsi parte, a condividere, anche a volte con delle battute molto semplici, con delle relazioni occasionali. È un aspetto che sto scoprendo e mi piace, mi piace molto.
Quali suggerimenti per il futuro?
Sarebbe bello consolidare ancora di più il gruppo di volontarie e volontari e mantenerlo sempre aperto a nuovi membri e al dialogo con altre realtà. Mi piacerebbe che questo gruppo riuscisse a creare relazioni, legami con gli altri gruppi della parrocchia, che comunque si occupano all’interno di Caritas delle stesse tematiche. E quindi creare una rete, con tutti i soggetti che già in parrocchia ci sono, allargarla ad altri soggetti che operano sul territorio nel tentativo di avere insieme cura della comunità.
Il progetto, al secondo anno di attività, procede e si sta ampliando, sono in programma nuove attività, esplorando nuovi spazi e sinergie. Il progetto è aperto a tutti ed è alla ricerca di volontari. Per conoscere ciò che è stato realizzato nel 2024 leggi il report e per aderire al progetto dedicando del tempo alle attività, è possibile scrivere all’indirizzo email busetaeboton@caritas.vr.it oppure inviare un messaggio al numero +39 3519572284