Waiting for 13° Coordinamento centri di ascolto e gruppi Caritas di Verona – le voci di alcuni protagonisti
Aspettando il 13° Coordinamento Caritas della Diocesi di Verona, che si svolgerà il prossimo 21 ottobre, a partire da questa settimana pubblicheremo le interviste fatte ad alcuni dei protagonisti del territorio. Iniziamo da San Pietro in Cariano, in cui sta nascendo proprio in questi giorni un centro di ascolto di “nuova generazione”, un modello ibrido tra centro di ascolto e officina culturale. Abbiamo chiesto alle volontarie Cesira, Daniela, Giulietta e Alice di raccontarcelo…
Com’è nato il vostro gruppo di volontarie in Caritas?
Ci conosciamo da diversi anni e abbiamo condiviso la vita scolastica dei figli, che hanno più o meno la stessa età. Abitiamo tutte molto vicine, nel giro di un chilometro quadrato, ci conosciamo da sempre, ci frequentavamo quando i figli erano più piccoli e ora ci siamo ritrovate in questo gruppo Caritas e collaboriamo per un fine comune, un bel progetto comune.
Come avete pensato di organizzare e realizzare il centro di ascolto-officina culturale Caritas qui a San Pietro in Cariano? Che tipo di centro di ascolto vi immaginate? Come nasce quest’idea?
Dopo aver seguito la formazione con Caritas Diocesana, ci è rimasto particolarmente impresso il modello dell’officina culturale, abbiamo visto che non ce ne sono molte qui intorno, la più vicina è a Negrar e poi c’è a Bardolino… Eravamo indecise se fare un centro di ascolto o un’officina culturale. Poi, dopo aver fatto un’indagine sul territorio, ascoltando i servizi sociali e le associazioni del territorio per capire quali fossero i bisogni delle persone, abbiamo pensato di provare un modello ibrido, un misto tra centro di ascolto e officina culturale.
Abbiamo molte idee per i prossimi mesi: vorremo realizzare un doposcuola per bambini, dei laboratori di conversazione in lingua italiana per adulti e qualche iniziativa per coinvolgere e stare accanto alle persone anziane… Ci piace l’idea di poter assicurare l’apertura settimanale di uno spazio di relazione, anche solo per bere un caffè, per passare qualche ora in compagnia, chiacchierare insieme. Un luogo dedicato all’incontro e allo stare insieme, in cui poter fare anche dei laboratori con le signore che si rivolgono a noi, chiedendo loro cosa gli piacerebbe fare, cercando di rispondere ai tanti tipi di bisogni.
Quali sono i principali bisogni delle persone che abitano il vostro territorio?
Ci sono i bisogni “dichiarati”, ovvero quelli economici e materiali che sono i più impellenti, però noi vorremmo rispondere anche ad altri tipi di bisogni, creando relazione e “prossimità”. Vorremo creare rapporti di fiducia e di scambio reciproco, una condivisione alla pari, un dare e avere costruttivo per tutti.
Perché fate volontariato? Se doveste descrivere volontariato con una frase o una parola cosa direste?
Volontariato è sostegno, è condivisione di esperienze, è un arricchimento ed è mettere a disposizione tempo, quando investi il tuo tempo decidi di investire una parte della tua vita. Volontariato è un investimento di tempo, che è vita.