Waiting for 13° Coordinamento centri di ascolto e gruppi Caritas di Verona – le voci di alcuni protagonisti
A una settimana dal 13° Coordinamento Caritas della Diocesi di Verona, il prossimo 21 ottobre, le protagoniste di “voci dal territorio” di oggi sono Diletta e Alessandra dell’Officina Culturale Baldo Adige. Le abbiamo intervistate per chiedere loro come è nata la stretta collaborazione dell’Officina Culturale con i servizi sociali del caprinese e per conoscere quali sono stati e quali saranno i principali laboratori nel territorio.
Come vi chiamate e di cosa vi occupate?
Siamo Diletta, volontaria dell’Officina Culturale Baldo Adige, e Alessandra, educatrice Area adulti per i Comuni della zona del caprinese.
Volete raccontarci della Caritas Baldo Adige e dell’Officina Culturale in particolare? In quale rete vi state muovendo?
Alessandra: sono educatrice in questo territorio da un anno e sono arrivata proprio nel momento in cui la Caritas di Caprino e gli assistenti sociali del caprinese stavano iniziando a collaborare per la nascita dell’Emporio della solidarietà e dell’Officina Culturale. Il primo laboratorio che abbiamo realizzato insieme è stato quello sulla gestione del bilancio familiare. Io e Diletta ci siamo conosciute così.
Diletta: per noi volontarie la collaborazione con i servizi sociali è fondamentale, senza l’aiuto di Alessandra e delle sue colleghe avremmo avuto più difficoltà a partire con officina…loro conoscono bene i beneficiari, le loro problematiche e ci aiutano ad accompagnarli, ad accoglierli, a capire quali sono i loro bisogni e come rispondere a questi bisogni.
Quali sono state le prime esperienze di Officina Culturale, cosa avete in mente per il futuro?
Alessandra: il primo laboratorio è stato appunto quello sulla gestione del bilancio familiare, poi abbiamo organizzato il laboratorio Parola alle donne con l’obiettivo di invogliare donne straniere ad apprendere la lingua italiana. Per entrare in relazione con le donne partecipanti, tutte di origine magrebina, ci ha aiutato moltissimo una mediatrice culturale marocchina con cui abbiamo realizzato il percorso.
Diletta: abbiamo cercato di creare una rete di relazioni tra queste donne; di favorire la conoscenza reciproca e di dare loro strumenti affrontando temi diversi: scuola, salute, biblioteca e altri insieme a loro affinché si possano muovere sul territorio in maniera più consapevole. Sono stati sei incontri e le signore ci hanno chiesto di proseguire come gruppo, quindi prossimamente riprenderemo. A fine ottobre partirà il laboratorio “cittadini digitali”, anche grazie al supporto dell’officina culturale di Villafranca che l’ha già realizzato e che ci affianca nella progettazione e nello svolgimento del laboratorio.
Come è nata l’idea di organizzare queste iniziative?
Dai bisogni delle persone che si rivolgono ai Servizi Sociali e alla Caritas, Cittadini digitali nasce proprio da un’esigenza che abbiamo riscontrato su tutto il territorio: renderci più capaci nel mondo digitale in cui ci troviamo oggi, l’obiettivo del laboratorio è anche quello di mettere insieme i cittadini, la comunità tutta.
Quali sono i principali bisogni delle persone che incontrate? Quali sono le povertà del territorio?
La solitudine, molte persone che incontriamo si sentono sole o giudicate dagli altri. Molti beneficiari dell’Emporio di Caprino sono extracomunitari e le donne in particolare sono isolate, fanno molto fatica ad avere contatti, dalla scuola alla sanità. Il livello di isolamento è alto, è una problematica importante in territorio “chiuso” come il nostro e dove c’è poca collaborazione anche tra le diverse associazioni.
Quali sono invece i punti di forza e le risorse su cui fare leva in questo territorio?
Questo è un territorio ricchissimo e se parli con le persone sono molto buone e disponibili in generale. Ci sono delle opere parrocchiale molto belle, avere lo spazio a disposizione è importante e qui lo spazio c’è, anche questa è una bella ricchezza. I volontari all’Emporio sono molti e c’è tanta collaborazione.